Leggere le giustificazioni della maggioranza che governa Cremona sulla vicenda A2A-LGH, sembra quasi di sentire un disco rotto.  Sono le stesse di un anno fa, esattamente uguali a  quelle usate nel consiglio comunale del 4 aprile 2017.

Sostengono che trattavasi  e trattasi dell'unica scelta che avrebbe mantenuto lavoro, sviluppo e territorialità dei servizi, glissando sul fatto che loro,  alfieri e fautori del mercato, hanno violato le regole della concorrenza e quelle dello Stato. E non l'hanno fatto quali cittadini qualunque, ma quali amministratori di un Comune.

Un ente non qualsiasi, ma che emana regolamenti e atti dispositivi nei confronti di chi amministra e  che nella persona del Sindaco è anche ufficiale di governo (lo Stato italiano).

 

E così è arrivata la sentenza definitiva dell’ANAC

Non poteva essere diversa, considerato il contenuto del precedente parere emesso dall’ente Anticorruzione un anno fa.

 

Il giudizio è netto: si è trattato di una vendita pura e semplice del pacchetto di maggioranza di LGH (allora società pubblica) senza lo svolgimento della gara europea come prevede la normativa per questo tipo di operazioni di grande valore commerciale e finanziario che coinvolgono società pubbliche. Si è voluto vendere la società mettendola nella mani di un colosso quotato in borsa, A2A, dopo una trattativa riservatissima durata mesi in cui A2A ha tenuto sempre le redini dell’operazione, indirizzandola a totale suo favore.

 

Quel che ci preme ribadire è che in tutta questa vicenda a perderci è stata la trasparenza, la legalità, il rispetto dell’intelligenza e della volontà dei cittadini, la democrazia.

Lettera a Cremonaoggi sul parere che ANAC ha espresso in merito alla fusione delle aziende di servizi LGH e A2A.

Egregio Direttore,

                ammetto che la notizia appena pubblicata sul suo giornale mi ha dato non poca soddisfazione ma anche una qualche amarezza.

Soddisfazione perché il parere espresso dall'Autorità Anticorruzione sulla fusione LGH-A2A conferma quanto io ed il Partito della Rifondazione Comunista abbiamo sempre sostenuto e scritto, senza aver mai speso un centesimo per acquisire il parere di avvocati ed esperti.

Ricordo ai lettori che proprio questa operazione ci ha portati ad abbandonare la maggioranza in completa solitudine, in quanto i nostri alleati della Lista Sinistra per Cremona, i compagni di SEL, non l'avevano ritenuto opportuno, anzi in consiglio comunale hanno votato a favore della fusione, venduta come una partnership.

Amarezza perché avere ragione a cose fatte non è mai piacevole e perché comportamenti come questi rischiano di aumentare la sfiducia ed il discredito dei cittadini nei confronti di chiunque faccia politica.

Riteniamo che la giunta Galimberti debba chiedere scusa ai cittadini e dimettersi, ma siamo certi che non farà né l'uno né l'altro: anzi proverà a rivendicare presunti risultati ottenuti come il risanamento delle aziende, la salvaguardia dei dipendenti e l'aver creato le condizioni per sviluppo e lavoro. Queste motivazioni non possono mai essere usate dagli amministratori per giustificare la vendita di beni e servizi fondamentali di un'intera collettività. E comunque anche ammettendo che quei risultati siano stati conseguiti veramente, ciò è avvenuto aggirando le regole, non solo quelle dello Stato ma anche quelle del mercato che a loro piace tanto! Noi restiamo convinti che Azienda, posti di lavoro e sviluppo si potevano e si dovevano garantire con altre soluzioni ed in maniera lecita e trasparente!   

Celestina Villa

 

18 marzo 2018

Il 16 marzo 1978 fu rapito Aldo Moro dopo lo sterminio della sua scorta da parte di un commando delle Brigate Rosse. Un colpo durissimo allo stato, furono ore drammatiche di incertezza e di paura. Le scuole e le fabbriche si svuotarono e le piazze si riempirono per dire no al terrorismo.
Il 18 marzo 1978, due giorni dopo, a Milano furono assassinati, in circostanze mai chiarite, due militanti del Centro Sociale Leoncavallo: Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (Iaio).

OdG unitario

 

Il CPN del Partito della Rifondazione Comunista invita tutti i compagnie le compagne di rifondazione comunista ad organizzare la partecipazione all’assemblea nazionale del 18 pv, ad organizzare le assemblee territoriali e a dare continuità all’esperienza di Potere al popolo con la sua piena democratizzazione e costruzione a partire dai territori.

 

Questo testo è stato approvato con 6 astenute/i

 

Costruire l’opposizione alle politiche neoliberiste, trasformare la lista Potere al Popolo in un movimento politico e sociale, rafforzare Rifondazione Comunista

 

Innanzitutto salutiamo con gioia il successo dello sciopero globale delle donne in occasione dell’8 marzo. Il più grande movimento mondiale che giustamente avevamo posto al centro della riflessione nell’ultimo congresso di Spoleto riprende la parola e – a partire dalla lotta contro la violenza di genere – pone il tema del superamento della barbarie patriarcale e liberista in cui oggi è immersa l’umanità.

 

Salutiamo parimenti positivamente la mobilitazione antirazzista e antifascista che ieri si è svolta a Firenze a seguito dell’assassinio razzista di Idy Diene e che prosegue idealmente la mobilitazione di Macerata.

 

Le elezioni

 

Vogliamo innanzitutto ringraziare i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista che insieme ad altre migliaia di compagni e compagne hanno reso possibile la presentazione delle liste di Potere al Popolo a livello nazionale, nella regione Lazio come della lista Sinistra per la Lombardia.  Non era un risultato scontato, dati i tempi ristretti e il numero esorbitante di firme richieste per la presentazione.

Comunicato stampa del Partito della Sinistra Europea sull’8 Marzo, Giornata Internazionale delle Donne.

Negli ultimi anni c’è stato un rilevante aumento delle disparità di genere in Europa e nel mondo, una disuguaglianza che si fa sentire in tutti i settori e non solo non si sono visti passi in avanti, ma c’è stata purtroppo un’evidente regressione.
Nel 2017, in particolare, siamo tornati alle percentuali del 2006, con l’indice globale del divario di genere pari al 68%. Pertanto, il Partito della Sinistra Europea (EL) denuncia ancora una volta con determinazione l’enorme squilibrio tra le donne e gli uomini nella loro partecipazione politica ed economica, il che non è solo un problema di uguaglianza, ma un problema strutturale della società, in cui il machismo e i sistemi patriarcali capitalisti si diffondono in tutte le aree sociali.
Nel mercato europeo del lavoro, il divario salariale è del 16%. Attualmente, il notevole ricorso al lavoro part-time, l’instabilità contrattuale e il difficile accesso al mercato del lavoro per le donne più giovani sono solo alcuni dei maggiori problemi affrontati dalle lavoratrici.
I settori e le professioni sono segregati. Inoltre, in quasi tutti i settori, gli uomini vengono più spesso promossi a posizioni dirigenziali. Questa segregazione “verticale” spiega una percentuale significativa del divario salariale tra uomini e donne, così come il consolidamento del cosiddetto “soffitto di vetro” che limita le donne nel loro lavoro e nella loro progressione professionale.
Alle donne è ancora socialmente imposto di essere pienamente e unicamente responsabili per l’infanzia e le faccende domestiche. Questo si traduce nella difficoltà di conciliare lavoro e vita familiare per le donne, un ambito in cui c’è pochissima regolamentazione e nessuna visibilità.
A causa delle difficoltà che le donne incontrano a questo riguardo, in molti casi le donne sono le uniche a prendere il congedo per la maternità e l’allattamento e spesso usufruiscono della possibilità di ridurre l’orario di lavoro per prendersi cura dei propri figli.
In molte occasioni, scelgono posti di lavoro in settori che consentono loro di conciliare la vita familiare con l’occupazione e in altre occasioni, poiché lo stipendio che ricevono è inferiore a quello degli uomini, decidono di dimettersi dal lavoro, il che solitamente equivale ad uscire definitivamente dal mercato del lavoro.
A causa di queste disparità, le donne sono nuovamente discriminate, poiché la durata della carriera professionale ha un effetto diretto sul divario nelle pensioni.
Nel campo della salute e dei diritti civili, l’OMS stima che le complicazioni derivanti da aborti non sicuri causano 47.000 decessi ogni anno e rappresentano il 13% del totale delle morti materne nel mondo.
Il diritto all’aborto è un problema politico. Negare a una donna il suo diritto all’aborto sta limitando il suo potenziale umano, ed è per questo che questo diritto è stato una delle prime richieste per la liberazione delle donne. La decisione di interrompere una gravidanza indesiderata è la risposta a un problema personale e privato in un determinato momento. Non è una dimostrazione del tuo modo di pensare o delle tue convinzioni.
Per tutto ciò, in quanto Partito della Sinistra europea, chiediamo in materia di lavoro:
- l’Eliminazione del divario salariale per legge, a livello europeo, come stabilito dal TFUE nel suo articolo 157 e nell’articolo 4 della direttiva sull’uguaglianza tra uomini e donne (2006/54 / CE) che stabilisce il principio dell’uguaglianza salariale: lavoro uguale, salario uguale.
- Una vera battaglia europea contro la segregazione settoriale e professionale. Combattere gli stereotipi e la segregazione nell’istruzione, nella formazione e nel mercato del lavoro, enfatizzando le pari opportunità e promuovendo l’accesso delle donne nei settori produttivi che sono occupati da uomini.
- L’empowerment economico delle donne è urgentemente necessario, attraverso la promozione di politiche incentrate sull’equilibrio tra vita familiare e vita professionale.
- L’indipendenza economica, con un’efficace distribuzione delle faccende domestiche e con Stati che garantiscano i servizi pubblici, la stabilità occupazionale e la parità di retribuzione.
- Un sistema pubblico che garantisca pensioni dignitose per tutti, indipendentemente dallo stato civile o dal lavoro svolto, è essenziale.
Chiediamo l’aborto depenalizzato e libero senza i limiti delle valutazioni dei casi e delle scadenze legali, che aumentano i rischi per la salute delle donne a causa di procedure senza controllo medico e le disuguaglianzi sociali per quanto riguarda la libera scelta della maternità, così come la salute sessuale e riproduttiva. Chiediamo anche l’inclusione dell’istruzione sessuale e della contraccezione in tutti i programmi europei di educazione e salute.
Infine, EL supporta tutte le mobilitazioni dell’8 marzo: dagli scioperi femministi alle manifestazioni e a tutti gli eventi nei quali si chiede uguaglianza tra donne e uomini, in Europa e nel mondo.

Consiglio regionale, intera provincia.

Ieri sera ( 27 febbraio )  in sala Zanoni a Cremona  si è tenuto, organizzato dalla lista Sinistra per la Lombardia, un momento informativo sul gestore dei malati cronici, nuovo metodo, voluto da Regione Lombardia, di cura e gestione di chi è affetto da malattie ritenute croniche e che riguarda circa 3 milioni e mezzo di cittadini.

Lettera pubblicata e poi rimossa da Cremonaoggi ancora accessibile in google cache.

https://goo.gl/6jzLK9

Egregio Direttore,
constato che sulla vicenda Armaguerra nessuna forza politica ha nulla da commentare, tranne l’assessore Virgilio che deve difendere l’operato suo e della Giunta Galimberti.
Troviamo assai curioso  che dopo ogni elezione la nuova Amministrazione senta il bisogno di modificare il piano regolatore se, stando a quel che afferma Virgilio, in certi casi più di tanto non si può intervenire, come sta avvenendo per l’Armaguerra.