E così è arrivata la sentenza definitiva dell’ANAC

Non poteva essere diversa, considerato il contenuto del precedente parere emesso dall’ente Anticorruzione un anno fa.

 

Il giudizio è netto: si è trattato di una vendita pura e semplice del pacchetto di maggioranza di LGH (allora società pubblica) senza lo svolgimento della gara europea come prevede la normativa per questo tipo di operazioni di grande valore commerciale e finanziario che coinvolgono società pubbliche. Si è voluto vendere la società mettendola nella mani di un colosso quotato in borsa, A2A, dopo una trattativa riservatissima durata mesi in cui A2A ha tenuto sempre le redini dell’operazione, indirizzandola a totale suo favore.

 

Quel che ci preme ribadire è che in tutta questa vicenda a perderci è stata la trasparenza, la legalità, il rispetto dell’intelligenza e della volontà dei cittadini, la democrazia.

 

Non sappiamo ancora quali saranno le conseguenze concrete di questa sentenza: noi torniamo a ribadire che è fondamentale che i servizi pubblici locali siano gestiti da aziende pubbliche, quelle costruite nei decenni con i soldi dei cittadini e controllate direttamente dalle istituzioni più vicine agli utenti e alle loro esigenze, ovvero i comuni.

 

L’auspicio è che tutto il processo venga rimesso in discussione avviando percorsi del tutto opposti rispetto a quello sciaguratamente scelto ormai tre anni fa dall’amministrazione Galimberti e dalla stragrande maggioranza politicamente trasversale dei comuni del territorio servito da LGH.

 

Un progetto alternativo l’avevamo formalizzato con una nostra proposta di deliberazione come contributo costruttivo ma non è stato preso in considerazione perché la strada tracciata era un’altra, nonostante le promesse elettorali e le linee programmatiche votate in consiglio comunale.

 

La responsabilità del comune di Cremona è molto più grave rispetto a quella di altri enti locali: infatti il peso azionario di AEM in LGH era determinante per l’esito dell’operazione.

 

Cremona aveva il potere di bloccare tutto e invece è diventato il comune capofila della cessione aziendale e della sua privatizzazione.

 

Per tutte queste ragioni chiediamo le dimissioni del sindaco Galimberti e chiediamo che non siano i cittadini a dover pagare le scelte sbagliate – e a questo punto illecite- dei loro amministratori”.

 

Francesca Berardi  Cremona. 17 marzo 2018