14-15.10.2017 Il programma

A cura della Rete Bergamasca per l’alternativa al G7

Bergamo, sabato 14 e domenica 15 ottobre 2017, Spazio Giovani Edonè, Parco Sud di Redona, Via A. Gemelli 17

SABATO 14 OTTOBRE

Ore 9.00, accoglienza; Ore 9.30, assemblea plenaria; ore 14.30, tavoli di lavoro:

§  AGRICOLTURA. Dalle buone prassi all’elaborazione politica di un “pensiero grande” (scheda: qui)

§  MUTUALISMO. Confederare le pratiche sociali contro la crisi. Costruire il mutualismo del futuro (qui)

§  MONTAGNA. Dove la terra accarezza il cielo: l’agricoltura di montagna (qui)

§  LAVORO. Gli sfruttati della terra: estendiamo da sud a nord la lotta al caporalato(qui)

§  TERRITORIO E BENI COMUNI. La sola grande opera necessaria: la messa in sicurezza del territorio (qui)

Ore 20.45. “Senza Sankara”, spettacolo teatrale di Piccoli Idilli, c/o Teatro Qoelet,Via Leone XIII 22, Bergamo-Redona

DOMENICA 15 OTTOBRE

Ore 9.00. Colazione sociale. Ore 9.15: assemblea plenaria di chiusura

Ore 14.00. MANIFESTAZIONE con corteo per le vie di Bergamo. Concentramento in piazzale della Stazione e arrivo c/o Edonè

Ore 18.30. Concerto con BG’S TEAM + STOMA EMSI IBWIT e tanti altri (c/o Edonè)

Durante la due giorni del forum: mercati agricoli / musica / associazioni / socialità / buon cibo.

DEPLIANT: fronte – retro

Info: Roberta tel. 3405841595 – Andrea tel. 3495120487 – Fb: Retealternativag/7 – Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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Siamo cittadine/i, donne e uomini, preoccupati per la frequenza con cui si susseguono eventi che mettono a repentaglio la qualità della vita delle persone in un ambiente sempre più aggredito e avvelenato da attività umane indifferenti alle conseguenze sul pianeta e irresponsabili nei confronti delle future generazioni. 

Siamo indotti a mangiare cibo standardizzato, sempre più spesso prodotto a scapito dei diritti del lavoro e della salute, con l'utilizzo massivo di fertilizzanti e pesticidi chimici che inquinano l'ambiente e distruggono la normale fertilità dei terreni.

Questa è la conseguenza di un mercato mondiale del cibo dominato dalle multinazionali dell'agrobusiness, che obbediscono solo alla legge del massimo profitto, incuranti delle conseguenze sull'uomo e sulla natura: insicurezza alimentare, desertificazione e deforestazione, aggressione alla biodiversità, inquinamento, alterazioni climatiche, spreco di quantità di cibo che potrebbero alimentare una volta e mezzo gli abitanti del pianeta. 

Per comprendere i paradossi del sistema globale del cibo basti notare che 800 milioni di persone sono denutrite, 2 miliardi di persone sono in sovrappeso oppure obese, mentre un terzo della produzione mondiale di alimenti viene sprecato. 

Questo sistema agroalimentare è sostenuto con trattati internazionali, sovvenzioni e legislazioni amiche dai governi dei paesi più ricchi del pianeta a danno delle comunità contadine di tutto il mondo, messe in crisi da una competizione drogata dai sussidi, dalla finanziarizzazione del cibo, dalle monocolture intensive. 

Eppure è la stessa FAO che considera l'agricoltura contadina, che produce circa l'80% del cibo nel mondo, come cruciale per la soluzione del problema della fame nel mondo. I rappresentanti di questi governi si riuniscono ogni anno nelle più belle località del pianeta per raccontare al mondo, sostenuti da un potentissimo apparato mediatico, gli effetti "positivi" delle loro politiche sulle popolazioni, mentre sottobanco continuano a sostenere questo distruttivo sistema.

Quest'anno il G7 dei ministri dell'agricoltura si terrà nella Città di Bergamo il 14-15 ottobre.


Noi invitiamo tutti i cittadini sensibili ai temi richiamati e tutti quelli impegnati nella costruzione di modelli di produzione, distribuzione e consumo agroalimentari alternativi a unirsi in un percorso di riflessione sulla possibilità di un'alternativa sostenibile per le comunità umane e per l'ambiente.

Ci rivolgiamo alle tante esperienze, esistenti in provincia di Bergamo, ricche di pratiche e saperi la cui messa in comune può davvero garantire una grande capacità progettuale e costituire la forza per far sentire la domanda di cambiamento: dai GAS orientati al cambiamento sociale, alle reti solidali per la difesa di un'agricoltura a presidio del territorio, ai mercati contadini strutturati con funzione anche logistica per i consumatori critici, alle comunità di supporto all'agricoltura che mettono in discussione il mercato a partire dall'agricoltura contadina.

Ci proponiamo di attivare reti che abbiano a fondamento la sovranità alimentare, riconnettendole buone pratiche già attive a livello locale ad una riflessione politica più ampia, per mostrare la validità della loro alternativa possibile e praticabile al modello dominante ed anche per evitare che queste pratiche dal basso vengano acquisite nella narrazione ingannevole del G7, che potrebbe trasformarle in una sorta di foglia di fico ad esso funzionale.

Vogliamo mettere in movimento una Rete sociale di alternativa agricola che veda impegnate le stesse realtà contadine bergamasche, l'associazionismo, i movimenti sociali, i partiti, i cittadini, i GAS, i GAP, nella costruzione di un percorso da oggi ad ottobre che attraverso momenti formativi pubblici, giornate di mobilitazioni, eventi diffusi su tutto il territorio bergamasco, contribuiscano a disvelare gli effetti devastanti del modello agroindustriale e portino alla ribalta, invece, le buone pratiche alternative. 

Invitiamo tutti ad assumersi l'impegno di dare continuità a questo percorso ed ad aderire in termini di impegno a far sì che questa presenza ingombrante del G7 a Bergamo diventi invece la Nostra possibilità di dare voce a chi già opera alla costruzione di un'alternativa.

Come coordinamento iniziale abbiamo pensato ad assemblee pubbliche su più temi, a partire da maggio, con una iniziativa che racconti cosa sia il sistema agroindustriale attuale e le sue conseguenze, a seguire tenteremo di far conoscere quali sono le reali politiche europee (PAC), italiane e bergamasche attraverso le quali si costruisce il dominio dell'attuale sistema agricolo; seguiranno le proposte; convinti che l'alternativa sia davvero praticabile proporremo in un altro evento pubblico la nostra alternativa: la sovranità alimentare, l'agricoltura contadina e, nelle stesse giornate del G7, proponiamo che tutte le reali pratiche dal basso ed esistenti sul territorio possano trovare voce.

Anche le stesse giornate del G7 dovranno vederci impegnati, infatti, nella costruzione di "piazze liberate", di una Bergamo che dice no ad altre politiche che alimentano la crisi globale, affamano il Sud del mondo e inaspriscono anche la nostra condizione economica con le loro politiche di austerità. 

Una Bergamo che da maggio ad ottobre, nelle giornate di svolgimento del summit dei potenti della Terra, si riempia di iniziative e gesti di liberazione per il diritto alla vita di tutti i popoli del mondo.

Bergamo, 1° Maggio 2017

Rete Bergamasca per l'alternativa al G7