25 aprile 2017

con i valori della Costituzione Repubblicana e Antifascista!

Il 4 dicembre insieme a tanti cittadini, associazioni, sindacati, forze politiche e comitati spontanei abbiamo dato il nostro contributo alla vittoria referendaria che ha messo in sicurezza la Costituzione Repubblicana, antifascista, nata dalla Resistenza Partigiana e dalla Lotta di Liberazione.  L'attacco alla Costituzione, voluto principalmente da un partito che di democratico ha ormai solo il nome, era profondo e se vincente avrebbe portato ad una progressiva concentrazione di poteri nelle mani di pochi, allo svuotamento della centralità del Parlamento e del principio della rappresentanza, all'allontanamento dei processi decisionali dai territori e dalle comunità.
Arginato l'attacco frontale, è compito di tutti noi oggi realizzare compiutamente i principi sanciti dalla Carta a partire dai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dall'uguaglianza sostanziale delle persone, dal ripudio della guerra.


Non possiamo che essere contenti della cancellazione dei voucher e del ripristino della responsabilità solidale negli appalti, norme che rendevano il lavoro pura merce da acquistare in tabaccheria e derensposabilizzavano i datori di lavoro e le aziende rispetto ai lavoratori. Molto resta ancora da fare per rafforzare i diritti nel mondo del lavoro. Bisogna abbandonare l'ideologia neoliberista per cui le leggi del mercato globale e l'austerità possono risolvere la crisi, i problemi dell'economia e del lavoro: non possono, ne sono la causa! Lo Stato e le istituzioni devono smettere di svendere i propri beni e devono tornare ad investire tante risorse (altro che pareggio di bilancio!) in un piano nazionale del lavoro che punti alla salvaguardia del territorio e alla riconversione ecologica dell'economia, alla riduzione delle ore di lavoro a parità di salario e all'abolizione della legge Fornero, alla lotta contro il lavoro nero, precario e sottopagato creando lavoro stabile e reddito di cittadinanza.
Siamo indignati per le nuove norme sull'immigrazione e sulla sicurezza urbana (decreti Minniti - Orlando) che mirano ad espellere dalla società i cosiddetti “diversi”, sia che si tratti di immigrati, sia che si tratti di soggetti socialmente deboli.  Criminalizzare chi fugge dalle guerre e dalla povertà, chi vive in condizioni economiche di bisogno significa negare l'art.2. e l'art. 3 della nostra Costituzione, articoli che riconoscono i diritti fondamentali delle persone e affidano allo Stato e alle istituzioni il compito di rimuovere gli ostacoli che determinano l'esclusione sociale e la disuguaglianza dei cittadini. Quei decreti rischiano di scatenare la guerra tra i poveri e di fomentare l'odio e il razzismo, rischiano di fornire giustificazioni e addirittura strumenti legali a chi da sempre accusa “i diversi” di essere la causa dei problemi degli Italiani o di una parte di Italiani. Del razzismo, del sessismo, della xenofobia si nutrono non a caso i movimenti neofascisti e dell'estrema destra che sempre più spesso si rendono protagonisti di campagne di odio e di azioni violente, dirette contro militanti politici, omosessuali, stranieri e luoghi di socialità. Facciamo informazione e non applichiamo quei decreti!
Nell'attuale situazione di conflitto, di guerra e di violazione dei diritti umani non sappiamo più davvero che valore abbia ancora per la classe dirigente italiana l'art. 11 della nostra Costituzione. Il ripudio della guerra e i conseguenti obblighi di non attuare politiche di aggressione nei confronti di altri Paesi  e di utilizzare strumenti diplomatici e di pace per risolvere le controversie internazionali sono ormai totalmente disattesi da chi ci governa in Italia e da chi decide in Europa.  Cosa sono per questi “signori” il diritto internazionale, il diritto dei popoli alla libertà, alla giustizia e alla pace?
Per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, per l'uguaglianza sostanziale e i diritti di tutte e tutti, per la pace e la giustizia dei popoli del mondo scendiamo in piazza e partecipiamo numerosi alle celebrazioni del 25 aprile perché sia ancora una volta Festa di Liberazione!

Federazione PRC-SE CREMONA