Questa mattina a Casalmaggiore abbiamo visto una comunità colpita e indignata ma fin troppo composta, considerando i disagi e il senso di abbandono che subisce da troppo tempo. Un ospedale ridimensionato dove non si può più nascere, un ponte chiuso da 16 mesi che costringe lavoratori e studenti a un calvario quotidiano nel tentativo di raggiungere in tempo il luogo di lavoro e di studio, un servizio ferroviario che ogni giorno umilia la dignità di chi comunque si ostina ad utilizzarlo perché non ha alternative o perché giustamente non vuole rinunciare a muoversi in modo sostenibile, collegamenti talmente penalizzanti che mettono a serio rischio anche le attività economiche sulle due sponde del grande fiume. Una comunità dimenticata dalle istituzioni ma che non si arrende e continua a rivendicare i propri diritti con tenacia e creatività, determinazione e pazienza, coraggio e passione. Ma che cosa chiederanno i sindaci del Casalasco/Oglio Po il 22 gennaio al tavolo con la Regione? Si accoderanno alle insensate e irresponsabili richieste di chi vuole ancora l'inutile e costosissima autostrada Cremona-Mantova o svolgeranno il proprio ruolo di rappresentanti delle comunità, assumendo fino in fondo le richieste che da mesi, e anche dalla piazza di oggi, centinaia di cittadini chiedono a gran voce? La lotta non finisce oggi e chiama tutte e tutti noi a partecipare e a sostenere l'azione di cittadini e comitati: resisteremo insieme un minuto di più!

 Giovani Comunisti Cremona