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“Il brutto vuole fare morire di sete il bello del film (che è anche il buono), poi si accorge che conosce il segreto, sa dove sono nascosti i soldi. Allora non può farlo morire. E il buono dice: ‘Adesso sono tranquillo, il mio miglior nemico veglia su di me’”. Questa è la lettura cinematografica data in aula consigliare dal presidente Salini sul voto di ieri che ha asfaltato la società mista che da anni il centrodestra tenta pervicacemente di imporre al territorio. Si può sorvolare per generosità sull’identificazione Salini=Bello & Buono, dettata dalla abituale modestia del presidente. Più difficile è sorvolare su due altri elementi che freudianamente affiorano dal testo. Primo, il fatto che Salini consideri ormai i suoi alleati della Lega Nord (che pure ieri hanno confermato la loro volontà di restare in maggioranza in Provincia) un nemico (sia pure il “migliore”). Secondo, il fatto che il “brutto” (la Lega) si convinca a non uccidere il “buono” (Salini) perché quest’ultimo sa “dove sono nascosti i soldi”. Per carità, le metafore sono metafore. Ma da un presidente di Amministrazione Provinciale che (così pare) non riuscirà a chiudere il bilancio della Provincia (per la prima volta nella storia di Cremona) è una frase piuttosto infelice. La frase getta anche una bruttissima luce sulle trattative annunciate da un altrettanto improvvido Agazzi che oggi dalle colonne del quotidiano locale rilancia la sfida puntandola al prossimo voto in consiglio provinciale sul piano d’ambito: in che modo Agazzi e Salini pensano di convincere la Lega Nord a cambiare parere?
Rifondazione Cremona