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Il circolo Rosa Luxemburg di Rifondazione Comunista dà il benvenuto su questa terra alla segreteria provinciale della Lega Nord. Ebbene sì, anche i vertici della Lega Nord di Cremona e provincia hanno scoperto che si sta per privatizzare (da più di due anni!) il servizio idrico del nostro territorio in barba ai referendum e alle manifestazioni rumorose di cittadini sempre più delusi e indignati che invitano il nostro sindaco canoista ex campione del mondo a “tornare a remare”. A cosa dobbiamo cotanta dose di inaspettato realismo leghista? Il segretario Bossi sbraita contro il tremendo inciucio perpetrato dalle minoranze in consiglio provinciale con pezzi consistenti della maggioranza: ma la Lega lo sa cosa ha presentato due giorni fa come mozione? Un testo invotabile e inemendabile che pastrocchiava e sproloquiava di società miste, spezzatini semiprivati conditi da non identificabili “parti pubbliche” in soggetti da mettere a gara! Delirio puro! Poi in conferenza stampa raddrizza il tiro e propone a gran voce “la società tutta pubblica in-house a titolo sperimentale”. Oggi sul giornale gira e rigira ripropone la solita società mista alla Salini con le stesse (false) ragioni già accampate da Bordi e Perri. Totale, il nulla politico e nessuna proposta reale presentata nelle sedi competenti. Se la Lega avesse davvero (davvero) voluto l’acqua pubblica come ora va proclamando avrebbe avuto in passato fior di occasioni per bloccare gli “scintillanti” progetti del presidente Salini. Guarda, Bossi, che da gennaio non ci sarà più neppure un consiglio provinciale in cui poter ancora far valere le regole democratiche! Non è corretto nei confronti dei cittadini sventolare bandiere fuori tempo massimo: la delibera dell’ufficio d’ambito oggi tanto vituperata dai solerti e nostrani leghisti da chi è stata votata? Dal presidente “baffo” Denti, fedelissimo di Salini, dall’insuperabile assessore alla coerenza Bordi e guarda guarda da Rastelli, “tecnico coraggio” di parte leghista. Dov’era il segretario Bossi quell’11 ottobre 2012? Non poteva suggerire (bastava un sms) al “povero” Rastelli qualcosa di sensato tipo: “Vieni via e non votare, non facciamo figuracce che poi chi li sente i nostri elettori”? E poi questo piano d’ambito così poco rispettoso del voto dei cittadini come mai è stato ossequiosamente votato anche da alcuni assessori provinciali leghisti? Se la memoria vi fa difetto, era il 22 dicembre 2011: delibera di giunta 587 votata all’unanimità, compresi l’assessore Bongiovanni e nientepopodimenoché il vicepresidente Lena: forse non avevano capito cosa stavano votando? O la pagliuzza più corta è toccata a loro quella volta, condannati alla magra figura di tenere a galla il naufrago Salini dalle turbinose acque di quel finale d'anno, sollevando dalla responsabilità gli assenteisti colleghi di partito, gli assessori Soccini e Schiavi? E ci siamo dimenticati del giorno prima, il 21 dicembre 2011, quando una pattuglia di vostri consiglieri si è rifiutata di votare un vostro odg in consiglio provinciale che azzardava una timida preferenza per la soluzione pubblica, provocando poi le giuste scuse in aula del povero giovane consigliere leghista che non sapeva come giustificare l’uscita burrascosa dei suoi più attempati colleghi in fuga? Quell’ordine del giorno per quanto sgangherato e migliorabile poneva comunque un importante punto fermo nella discussione e nell’iter del piano d’ambito e l’abbiamo votato, tutti, minoranze e maggioranze, superando gli egoismi di bottega e cercando di dare attuazione al voto espresso dai cittadini. Le proposte, specie quelle che hanno ad oggetto temi trasversali come l’acqua, vanno giudicate nel merito: se sono votabili si votano altrimenti sono solo una presa in giro dei cittadini. O peggio, se di inciuci vogliamo parlare.
Cremona, 29 novembre 2012 Circolo Rosa Luxemburg di Rifondazione Comunista