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Esprimo tutta la mia solidarietà e comprensione al Sindaco di Pandino, che con estrema onestà intellettuale ha compiuto una scelta difficile, e immagino anche molto sofferta, decidendo di dimettersi per non dover più condividere e portare avanti i provvedimenti approvati dal governo nazionale in carica, ma anche da quelli passati, che di anno in anno hanno tolto tutte le risorse ai Comuni, obbligandoli ad aumentare tasse ed imposte locali. I Comuni sono l'istituzione più vicina al cittadino, (chi non si rivolge per qualsiasi questione, anche la più piccola, al proprio Comune?) ma anche quella che più di tutte deve effettivamente rendere conto ai propri cittadini. Se si analizza un bilancio comunale si rileverà che i trasferimenti dello Stato (l'IRPEF pagata dai cittadini che lavorano o hanno una pensione) sono stati enormemente ridotti, quasi annullati. E chissà come li ha usati lo Stato.... Per compensare questa perdita e poter garantire i servizi i Comuni sono costretti ad aumentare le loro imposte (tarsu, imu) parte delle quali sono comunque ancora destinate allo Stato (vedi i 30 centesimi al metro quadro della tassa rifiuti, o una quota del gettito imu) e le tariffe dei vari servizi. Senza considerare i balletti su tasse che compaiono e scompaiono, che cambiano da un giorno con l'altro nome e struttura, creando incertezza e confusione non solo nel cittadino, ma anche in chi le deve applicare. Il patto di stabilità, che non sto a spiegare perché noioso e complicato, mette in difficoltà i Comuni anche quando dispongono di risorse, ma soprattutto le ditte che lavorano per un Comune, perché devono attendere mesi prima che venga loro pagato quanto dovuto. Tutto questo alla faccia della crescita! Non mi dilungo oltre perché il Sindaco di Pandino nella sua lettera è stato molto chiaro ed esaustivo, le sue ragioni sono serie, fondate e dovrebbero trovare accoglimento e risonanza anche da parte degli altri Sindaci, perché solo se tutti insieme faranno sentire la loro voce e la loro determinazione forse il governo nazionale capirà che ai Comuni non si può chiedere di più, ma,anzi che qualcosa andrebbe loro restituito. L'unità fa la forza ed è vero.
Celestina Villa, segretaria Federazione PRC Cremona, già assessore al bilancio