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DICHIARAZIONE STAMPA
La Regione Lombardia deve immediatamente revocare il nulla osta recentemente accordato alla realizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone. Di questa inderogabile richiesta devono subito farsi portatrici anche le istituzioni locali ad iniziare dall’Amministrazione provinciale che ha sempre supinamente accettato le scelte e gli indirizzi regionali in materia.
I fatti che emergono in queste ore, infatti, ci dicono in modo drammatico che la discarica di Cappella Cantone sarebbe al centro di una terribile trama criminale consistente in corruzione, in illeciti profitti lucrati sulla pelle dei cittadini, sul danno alla loro salute, sulla devastazione del territorio. Protagonisti di questa nuova, spaventosa “tangentopoli lombarda” sarebbero fra gli altri: il Vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia ( di centrodestra, già assessore all’ambiente!) arrestato quale presunto recettore di consistenti tangenti; Locatelli il re delle cave lombarde, che i cremonesi conoscono come sostenitore e realizzatore della discarica di Cappella Cantone, arrestato per corruzione. L’azione criminale avrebbe interessato oltre alla discarica di Cappella, la realizzazione dell’autostrada Milano, Brescia, Bergamo (Brebemi) ed altri siti per la discarica di rifiuti nocivi. Il sito della discarica di Cappella Cantone è stato posto sotto sequestro. Quella discarica non deve aprire mai più. I fatti di oggi ci dicono che avevano ragione e che hanno vinto quei cittadini, quelle forze sociali e politiche che alla sua realizzazione si sono sempre opposti con una lotta lunga, forte, coerente. Non deve aprire mai più per la salvaguardia dell’ambiente e per la tutela della salute di tutti e, oggi, anche per un’altra fondamentale ragione: per estirpare dalla nostra società la metastasi della corruzione, per riaffermare il principio costituzionale secondo cui nella nostra società può avere spazio solo la buona politica, quella al servizio dei cittadini; mentre deve essere espulsa quella della corruzione criminale, del profitto lucrato ai danni e contro gli interessi dell’intera collettività.
Piergiorgio Bergonzi (Federazione della Sinistra-Cremona), Giampaolo Dusi (Consigliere provinciale), Antonio Miglio (Rifondazione Comunista-Crema), Pierangelo Ongari (PdCI), Giancarlo Roseghini (Rifondazione Comunista-Cremona)