E' notizia di oggi la sonora bocciatura da parte dell'ANAC guidata dal magistrato Cantone dell'operazione di "partnership" tra LGH e A2A, fiore all'occhiello dell'amministrazione comunale di Cremona. Questo prodigio d'alta finanza è stato il motivo principale della nostra uscita dalla maggioranza in comune e dalla lista Sinistra per Cremona-Energia Civile. Se da una parte eravamo certi che fosse un errore epocale decidere di svendere i servizi pubblici locali ad un colosso quotato in borsa, dall'altra avevamo anche qualche ragionevole dubbio sulla legittimità dell'operazione.

E almeno su questo versante oggi l'ANAC ci dà ampio conforto. Non sappiamo quali saranno le conseguenze di questo parere: sembra, a leggere i giornali, che il tutto sarà ridotto e "sanato " con una multa ma  l'operazione rimarrà in piedi. 

Peccato due volte per i cittadini che 1) sono e rimangono espropriati dal controllo sui servizi pubblici locali,  2) vedranno spalmata la multa prima o poi sulle loro bollette. Oggi cornuti e domani mazziati. 

In questo doloroso frangente per la democrazia esprimiamo un sincero ringraziamento al sindaco Galimberti e a tutta la maggioranza, sempre in prima linea nella difesa della trasparenza e della legalità, che anche all'ultimo minuto avrebbero potuto fermare l'operazione (visto il peso allora espresso da AEM nella compagine societaria di LGH) e all'ex sindaco di Milano Pisapia che ha sostenuto e sollecitato questa sciagurata finta fusione dando ampie rassicurazioni ai nostri ex compagni di lista sulla bontà dell'operazione e sulla sua legittimità.

Crediamo che chi ha sbagliato si debba assumere ogni responsabilità politica ed economica perché non sia la collettività a pagare le conseguenze di tali scelte. Giunta Galimberti a casa!

Riportiamo qui sotto alcuni passaggi del comunicato che diffondemmo la mattina del 18 dicembre 2015 giorno in cui un nutrito presidio di cittadini manifestò pacificamente nel cortile Federico II la propria contrarietà alla vendita di LGH ad A2A mentre nella sala del consiglio comunale si consumava la funesta decisione.

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Oggi 18 dicembre 2015 il consiglio comunale di Cremona darà il voto decisivo sul progetto di vendita di LGH ad A2A, colosso nato dalla fusione delle ex municipalizzate di Brescia e Milano il cui capitale è quotato in borsa per quasi la metà del suo valore. Il voto di Cremona è decisivo visto che le assemblee degli altri territori hanno già dato l'ok all'operazione. AEM detiene infatti il 30,9% di LGH e quindi è necessaria per il raggiungimento della maggioranza qualificata (70% delle quote di LGH). L'operazione è epocale. Si passa da una multiutiliy totalmente pubblica ad una società la cui maggioranza sarà detenuta da un soggetto quotato in borsa: i servizi pubblici locali, con esclusione dell'idrico che ha un'altra storia (per fortuna o meglio, per volontà e perseveranza di tanti), passeranno sotto il controllo del mercato finanziario. I comuni non avranno più alcun potere decisionale rispetto alla qualità dei servizi e alle scelte industriali. Queste verranno fatte, come dichiarato nelle linee guida allegate al progetto di vendita, in base ai profitti e ai dividenti che porteranno, alla capacità di recupero del debito, in base quindi a criteri squisitamente economici e finanziari. Cosa di più lontano dalle finalità e dalle funzioni degli enti locali e delle aziende pubbliche di gestione dei servizi per la collettività? Oggi si scelgono il mercato e non la salute, i profitti e non i diritti dei cittadini. Male, molto male. E come si scelgono? Si fa una fusione che rispetti principi di trasparenza in modo che la procedura non discrimini eventuali concorrenti? Si fa una compravendita con gara ad evidenza pubblica? No, si sceglie direttamente un "compagno" disponibile o meglio, con disponibilità economica, e l'accordo lo si chiama partnership! Un partner che è dieci volte più grosso di LGH e che comprerà oggi il 51 % della società: proprio un bel partner, alla pari! "Un partner grande per fare grande LGH", si dice... ma in che film? E' una "partnership" per rafforzare A2A, senza dubbio, che ha bisogno di inglobare territori e imporsi a livello europeo. In una sola operazione A2A raddoppia il proprio territorio e il numero di utenti serviti. LGH tra tre anni sparirà e con lei il tanto decantato brand. Si arriverà ad una fusione (forse, non obbligatoria) oppure si continuerà a vendere il restante 49%: in entrambe le soluzioni LGH si dissolverà. Se va bene rimarrà una manciata di azioni di A2A senza alcun peso in mano alle nostre società patrimoniali. Figuriamoci cosa conteranno i comuni (e i cittadini) in tutto ciò! Non si torna indietro da questa operazione, non prendiamoci in giro.

Piuttosto valutino bene i consiglieri comunali di Cremona se tutto questo pasticcio sia almeno legittimo (sul politicamente sbagliato non ci sono dubbi). Oggi non si tratta di una fusione (che forse ci sarà tra tre anni) ma oggi si tratta sicuramente di una vendita di azioni. La fusione (procedura trasparente) oggi è solo sulla carta, la vendita di azioni invece è certa oggi e probabile domani. Peccato che per essere legale l'alienazione di società pubbliche debba avvenire tramite gara ad evidenza pubblica

ll percorso non è per nulla chiaro. O lo è fin troppo. Meditate consiglieri, meditate....

 

Francesca Berardi (federazione PRC-Se Cremona)